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25 gennaio 2008
Myanmar: Una maglia rosso sangue
A settembre 2007 il mondo è stato chiamato a una mobilitazione pacifica. Abbiamo Indossato insieme una maglia rossa, per testimoniare la pace e la democrazia calpestate a Yangoon, per ricordare la protesta dei monaci finita nel sangue, così come nella repressione ancora più violenta, del 1988. Il CTS ha boicottato per anni i viaggi nell'ex Birmania. Il Touring Club invece ha promosso questa destinazione. Ma finchè esisterà un luogo deove elezioni vinte legalmente vengono spazzate via, e una leader come Aung Sun Kiy viene incarcerata, anche dopo aver ricevuto il Nobel per la Pace, e dove i fotoreporters vengono stanati e uccisi, un luogo così merita di essere cancellato dalle destinazioni turistiche di tutti.
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2 commenti:
Sono concorde sul fatto che il Myanmar dovrebbe non essere considerato "meta turistica", d'altra parte ritengo che questa vicenda, che sulle prime ha fatto molto scalpore, sia stata relegata fin troppo al silenzio, con censure, violazioni, violenze, repressioni e uccisioni...
Per questo troverei poco utile l'"isolamento" e l'ignorare quasi la realtà di un popolo. Certo, non è il turismo che fa venir fuori le realtà occultate, non sono le mete sbandierate dai touring club a palesare la realtà dei fatti, ma recarsi in dei luoghi per rendersi conto con i propri occhi e diffondere, sensibilizzando, delle verità soffocate, potrebbe servire invece a molto!
Mi chiedo perché, pur sapendo ciò che accade, il resto del mondo non intervenga a far cessare questi abusi e orrori che ancora oggi (e non è solo da agosto scorso che si perpetrano, ma episodi ciclici di violenze simili appartengono anche al passato, vedi l'uccisione di centinaia di giovani studenti l' 8/08/'88) continuano.
Non so se posso farlo (quindi Gianluca, cancella pure il mio post se è fuori luogo), ma vorrei segnalare una breve storia a fumetti che uscirà tra non molto, proprio su questo argomento.
La storia, intitolata "Otto", è nata proprio con l'intento di dar ancora voce (nel suo piccolo) a quei fatti, che ormai sembrano stati archiviati dai media, del Myanmar.
Di seguito trovate dei link ad alcuni estratti di vignette (con e senza lettering).
http://img110.imageshack.us/img110/3730/forum1nu0.jpg
http://img171.imageshack.us/img171/6946/forum2nn2.jpg
Il pianeta è ancora ad un livello di sensibilizzazione molto superficiale: non è a lungo termine, non passa sotto la pelle, non scorre attraverso le vene, non scivola nelle arterie, non ossigena il cuore, non riempie i polmoni...non.
Oltre la notizia non si è ancora capaci di andare.Non ancora.
Forse potremmo scrivere una storia, glabra e arancione,che avesse l'assurda pretesa di calcificare le verità soffoccate. E forse qualunque storia che porti con sé le ragioni giuste è degna di essere pubblicizzata.
Scripta manent.
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